Comunicare e relazionarsi con l'altro, la rivoluzione dei Social network.

giovedì 31 dicembre 2009

Intelligenza emotiva


Benvenuti!

Con questo articolo sembro allontanarmi dall'argomento Social network ma non è così. Basilare, infatti, nella relazione con l'altro - anche all'interno di un contesto virtuale - è l'EMOTIVITA'. La dimensione emotiva gioca un ruolo fondamentale nell'instaurarsi di rapporti sociali soprattutto all'interno di un contesto virtuale che diventa ambiente di relazione solo grazie alla comunicazione. Il fatto che noi comunichiamo con qualcuno è strettamente connesso con la nostra predisposizione emotiva nei confronti dell'altra persona ... la relazione in rete vive solo grazie alla comunicazione e la comunicazione trova nell'emotività una delle sue componenti imprescindibili. Vi propongo quest'articolo perchè l'ho trovato molto bello, è un pò lunghettino (22 pag scritte in grande) ma è ben strutturato, molto chiaro e molto interessante; inoltre penso possa arricchire un pò le nostre conoscenze sull'argomento, per noi studenti di Scienze umane ritengo sia fondamentale dare peso e ben studiare la dimensione emotiva per guardare l'uomo a 360° gradi. Ciao a tutti, dite la vostra .... :-)

lunedì 28 dicembre 2009

Social Network e didattica

Ciao ciao ... vi propongo la lettura di due interessanti articoli riguardanti l'utilizzo dei Social Network come strumenti per la didattica. Le riflessioni su come i social networks (youtube, flickr, delicious, blog, twitter etc…) possano essere utilizzati e inseriti nella didattica sono piuttosto rare o comunque non trovano molta accoglienza sui principali mezzi di informazione. Sembrerebbe quasi che questi strumenti non abbiano nulla da offrire alla scuola per ora, eppure diverse importanti istituzioni culturali hanno già iniziato ad utilizzarli, e con buoni risultati. Non si tratta tuttavia di iniziative alla portata solo delle più prestigiose università al mondo, perché realizzare un blog oppure un canale Youtube è completamente gratuito e anche piuttosto semplice (per realizzare un blog con la piattaforma blogger bastano una decina di minuti e si può immediatamente iniziare a scrivere e pubblicare i propri post). Allora perché non possiamo pensare ad una scuola che invita i ragazzi, dopo una gita d’istruzione, a raccogliere le foto scattate su un account Flickr (la più frequentata piattaforma di photo-sharing al mondo) magari impegnando ogni studente a scrivere didascalie per i propri scatti? Oppure a una maestra elementare che per spiegare la geografia usa Google Earth (tool di Google che consente di osservare il globo terrestre tramite foto satellitari)? O un account Twitter, (un diffuso servizio di micro-blogging) curato dal corpo insegnante a cui i ragazzi possono abbonarsi e ricevere aggiornamenti su compiti e scadenze?
La ragione per cui i social networks si presentano adatti all’applicazione nell’insegnamento dipende da alcuni elementi tipici da cui sono caratterizzati come: la condivisione, la collaborazione e l’interattività.
La collaborazione, è un aspetto ormai tipico anche della didattica tradizionale, i docenti spesso invitano gli studenti a creare team di lavoro e gruppi di studio per favorire il confronto tra i discenti, perché possano valutare il proprio grado di apprendimento grazie al confronto con gli altri e migliorare le proprie conoscenze. Il web 2.0 mette a disposizione soluzioni tecnologiche anche gratuite che consentono esperienze di lavoro collaborativo molto avanzate, come ad esempio i “wiki”. Un’altra caratteristica dei social networks sono l’interattività e la multimedialità, aspetti che possono fornire un’alternativa alle lezioni frontali classiche ed essere utili nell’insegnamento nelle scuole elementari e medie per aumentare la partecipazione e la curiosità della classe.Ecco alcuni strumenti con esempi di loro applicazioni in ambito: Blog, Wiki, Twitter ...

lunedì 21 dicembre 2009

I blog sono destinati a sparire ... perchè?


Interessante riflessione su come nel tempo vi sia un'evoluzione e un susseguirsi di nuove offerte per qunto riguarda i social network, si preannuncia una perdita di interesse per il Blog in funzione dell'aumento di interesse verso altri vastissimi ambienti multimediali, ambienti polifunzionali diversissimi tra loro, come Facebook o Second Life - vere città nella città, in cui ciascuno trova il suo modo di utilizzare le opportunità.. Nel 2000 il web sociale ha scoperto se stesso nella blogosfera e nella nascita dei canali personali o in quello che alcuni chiamano user generated content. Fino al 2003/2004 avevamo solo (o soprattutto) i blog e attraverso i blog facevamo passare tutte le nostre interazioni e le nostre necessità relazionali. Nel 2009 tenderemo probabilmente a specializzare sempre più l’uso del nostro tempo vitale online, attraverso le vocazioni degli strumenti, come già stiamo facendo oggi ripetto alla prima fase della blogosfera. Questa ipotesi spiega, ad esempio, lo spostamento di tutti i contenuti relazionali (che prima avevano forzatamente sede nei commenti dei blog o nelle conversazioni “via post”) verso strumenti più adatti (Twitter, Friendfeed, alcuni usi di Facebook). Questo cambio di rotta, secondo il mio parere, molto probabilmente è dovuto alla specializzazione, appunto, di questi social network che hanno funzionalità maggiori e rendono possibile un'interazione ancora più vivace e forte ... anche grazie alla chat che permette di comunicare in tempo reale con gli amici e consente un più veloce scambio di contenuti e idee; la possibilità di pubblicare una moltitudine di foto e filmati. A questo si aggiunge il fatto che, ogni commento, ogni intervento da parte degli altri utenti è segnalato all'istante tramite notifiche, che possono essere inviate anche in posta elettronica, così si ha pieno controllo degli aggiornamenti che interessano il proprio profilo e i suoi contenuti.

domenica 20 dicembre 2009

Come cambia la formazione con il web 2.0

Ciao a tutti!!! Vi propongo questa interessante intervista a Franco Amicucci, sui nuovi linguaggi della formazione in relazione alla rivoluzione digitale e l'avvento del web 2.0. Agli inizi degli anni '80 Alvin Toffler pubblica “The Third Wave” (La Terza Ondata). Con una pennellata del pensiero, Toffler ci rappresenta tre momenti fondamentali della comunicazione umana. La prima ondata è rappresentata dall’introduzione della scrittura, deposito di memoria ed esperienza umana; la seconda ondata è data dalla stampa e dall’avvento della comunicazione di massa; la terza ondata, la più recente, è, infine, rappresentata dalla rivoluzione digitale dell’epoca informatica e coincide con la globalizzazione, di cui è figlia e generatrice al tempo stesso. Come cambia dunque la formazione? Un importante quesito al quale è sempre più importante dare una soluzione, una risposta ... contribuite con me a riflettere sull'argomento. Un saluto a tutti ..

mercoledì 16 dicembre 2009

Ma perché si frequentano Facebook e gli altri siti simili?

Vi propongo gli interessanti risultati di una indagine demoscopica pubblicata sul sito dell'Espresso ... il focus di questa ricerca verte sulla domanda: "Ma perché si frequentano Facebook e gli altri siti simili?". I risultati sono molto interessanti. A sorpresa: "conoscere nuovi amici" è una ragione che riguarda solo il 33 per cento degli intervistati; e "flirtare" - cioè cercare nuovi partner - è una motivazione "poco" o "per niente" considerata dall'86 per cento. Una motivazione importante è che il social network da la possibilità di tenersi in contatto con conoscenti o amici che altrimenti si frequentano poco (il 74 per cento). Tra le motivazioni dei social networker ce n'è poi un'altra che viene spesso snobbata dai più e che invece ha una sua importanza: il 76 per cento degli iscritti sostiene infatti di usare "molto" o "abbastanza" Fb e gli altri per "condividere informazioni". Facebook lo sa benissimo: spesso gli iscritti non postano solo i propri pensierini personali ("Che sonno!", "non ho voglia di lavorare etc") ma anche articoli di giornali on line e di blog che hanno trovato in giro per la Rete. C'è poi chi considera il social network un buon modo per portare avanti battaglie civili e politiche, grazie al meccanismo virale (il famoso tam tam) per cui alla fine tutti i 300 milioni di frequentatori di Facebook sono in contatto tra loro e quindi potenzialmente raggiungibili da un messaggio, da una protesta, da un'iniziativa. Propongo la lettura di questa indagine per mostrare e sottolineare come in realtà lo strumento social network non sia solamente da considerarsi come una perdita di tempo ...

domenica 13 dicembre 2009

La Dipendenza da Social Network / Amicodipendenza

Nel 2008 la diffusione di Facebook è stata così esponenziale da posizionare l'Italia al primo posto della classifica mondiale dei paesi con maggiore percentuale di incremento utenti. Purtroppo, accanto alle caratteristiche positive di visibilità, congregazione, condivisione, recupero di vecchie conoscenze ed amicizie e nascita di nuove, sono comparse anche delle note assai negative, in particolare legate a problemi e, sempre più spesso, veri e propri casi di dipendenza. In inglese vengono definite "Social Network addiction" e "Friendship addiction" e sono una sorta di dipendenza da connessione, aggiornamento e controllo della propria pagina web e da amicizia (detta anche amicodipendenza), o meglio la ricerca di nuove amicizie virtuali da poter registrare sul proprio profilo.
Gli atteggiamenti di uso ed abuso di questi siti web ed il loro perpetrarsi, fino addirittura alla dipendenza, sono innescati e portati avanti da meccanismi psicologici e neurologici di piacere, soddisfazione, affettività ed autostima.
A livello celebrale vengono rilasciate maggiori quantità di sostanze psico-attivanti e a livello mentale si creano meccanismi e schemi ricompensatori che portano al riutilizzo continuo e sempre maggiore. Vi propongo l'articolo ... è molto interessante.

sabato 12 dicembre 2009

Fake ... i ladri di identità che si nascondono nei Social network


Fake Facebook, attenti ai falsi d'identità. Sul social network c'è chi si finge un'altra persona ...


IL POOL. Sono sedici gli uomini della Polizia postale di Udine che compiono indagini per quanto riguarda i reati telematici. I “ladri” di identità chiedono e ottengono l’amicizia dell’iscritto a Facebook e una volta entrati nel profilo è un gioco da ragazzi impossessarsi dell’identità o delle foto e utilizzarle per fini non certo leciti. Articolo, Il messaggero veneto, "Ladri di identità, ricatto via Facebook" del 26 novembre 2009.

venerdì 11 dicembre 2009

L'invasione dei Social network ... un utilizzo sbagliato

Lo studio di Cremit e Save the Children dimostra che i pre-adolescenti usano telefonini, blog e social network, soprattutto per socializzare ...



Un cattivo utilizzo del Social network può creare un conflitto tra vita reale e virtuale ... guardatevi il video, è carino.

giovedì 10 dicembre 2009

Il numero di Dunbar sopravvive nei social network?


Il numero di Dunbar è la grandezza massima che può assumere la rete sociale di ogni individuo; questo numero, pari a circa 150, risulta una sorta di costante che resiste ai cambiamenti sociali e culturali che hanno portato l’uomo dai villaggi neolitici alle megalopoli. La domanda che sorge è ovvia: questo numero rimane invariato anche in un’epoca di social network online?

In una recente intervista del The Economist a Cameron Marlow si è parlato di questo argomento applicato alla sfera, Facebook. Secondo voi cosa ne è emerso? La soglia aumenta o diminuisce? Diminuisce!
Mi presento, sono Mantovani Tatiana ... inizio ora il corso :-)